Il popolo vacanziero d'Agosto

Come locusta biblica in cerca di refrigerio durante il mese di Agosto il Popolo Vacanziero si riversa in massa per strade e autostrade nazionali ad incolonnarsi vista ferie. Dall'01/08 del calendario si cominciano a scorgere facilmente auto con bagagli penzoloni, passeggeri stradusati dalla canicola e stormi di vetture messe in fila come studenti degli elementari in una gita scolastica. Durante queste mese le frequenze di Isoradio raggiungono picchi everestici di ascolto istruendo l'italiano medio su tragitti intasati, lavori di manutenzione stradale e file da evitare il tutto contornato dalla messa in onda on air di qualche soffice Evergreen.

Agosto tutto intero è il compleano della libertà, il mese in cui fabbriche ed uffici sono distanti più che mai ora soverchiati da stabilimenti balneari sempre più palestre, baite montane disintossicanti ove smog non esiste e agriturismi confittati nel verde dipinto di verde di qualunque parte d'Italia che dove si sceglie si sceglie sempre bene. Gli autogrill scaldate le macchinette e farciti i Camogli rifocillano a caro prezzo vacanzieri che marcheranno il territorio con una lunga e liberatoria pisciata che ha sempre la sfacciataggine di bussare alla vescica quando l'oasi di ristoro è lontana e mitica e piccoli bar lungo le stradali conteranno incassi commoventi agognati tutto l'anno.

Quando arriva a destinazione il Popolo Vacanziero si stira le indolenzita membra inspirando aromi di mare ritrovato, di rosmarino selvatico e pizza al taglio, felice ora di questo suo nuovo, seppur effimero e illusorio, posto nel mondo che occuperà tra ripetizioni tribali di tormentoni estivi, fritture a lunga e mai esauriente digestione e mastodontici gelati in coppe rigorosamente smerigliate. Terminata la vacanza questo precario popolo di liberi individui riprende la via contraria tra grigie nubi di nervi saltati al primo colpo e con la mente già restituita ad una routine fatta di lavoro, studio, disoccupazione, mutui e metani da controllare per l'inverno, routine appena scalfita ma mai intaccata dalla partecipazione a sagre estive di lumache in brodo di giuggiole e feste paesane dove l'attrazione maggiore è dall'inizio dei secoli il Tagadà. Alcuni stoici disertori della realtà sottoscriveranno l'abbonamento in piscina ma i primi golf da indossare al mattino ci faranno capire che anche per quest'anno l'estate è fatalmente finita.

Nessun commento:

Posta un commento

Di' la tua in proposito...